Com'è tradizione a Carosino si tengono ben due distinte feste in onore
del Santo Patrrono. Una il 3 febbraio, giorno del “dies natalis”, che
privilegia la parte più propriamente religiosa rispetto a quella civile (cd.
San Biagio piccolo) per distinguerla da quella più sfarzosa che si tiene
nella metà di ottobre (cd. San Biagio grande).
In realtà il triduo religioso di preparazione all’evento parte appunto 3
giorni prima della festa e si conclude la vigilia della stessa con la
caratteristica funzione della cosiddetta “Intronizzazione” del simulacro del
santo.
E’ questa una cerimonia molto popolare e piuttosto sentita dai fedeli che,
seppur di tono minore a confronto della fastosa processione ad esempio,
richiama tuttavia una numerosa schiera di devoti . Essa rappresenta
formalmente l’apertura vera e propria dei festeggiamenti civili e religiosi
in onore del Santo Patrono.
“Ogni anno ricorriamo a Lui – ricorda molto spesso il parroco di
Carosino don Leonardo Marzia a tutti i cittadini e ai forestieri che
visiteranno la festa – sempre con grande fiducia e speranza, implorando il
Suo aiuto e protezione sulla nostra cittadina e la Sua benedizione sulle
nostre famiglie, sui giovani, sugli ammalati. San Biagio – augura il parroco
– sia il nostro modello di vita nell’amore di Gesù.”
La festa, com’è oramai radicata tradizione, si tiene nella piazza principale
del paese dove è presente l’immancabile “cassa armonica” che ospita sempre
rinomati complessi bandistici.
Nelle due giornate di festa, inoltre,le Messe Liturgiche hanno cadenza
festiva (7,oo – 9,30 – 11,oo e 19,00) . Quella solenne resta canonicamente
fissata per le 11.00 del secondo giorno di festa ed è molto spesso
presieduta dall'Arcivescovo della città.
Al termine della funzione religiosa principale, prende le mosse la grandiosa
processione, con l’effigie del Santo portata in spalla per le principali
strade del paese, accompagnata dai complessi bandistici e dalla folla dei
fedeli. Alla sera, durante la Messa Vespertina, il caratteristico bacio
della reliquia e, intorno alle ore 20.00, i fuochi pirotecnici confezionati
da notissime aziende Campane.
Questo dal punto di vista civile. Per quanto attiene propriamente la
devozione, invece, si assiste all’oramai rafforzata consuetudine della
presenza nella Città del Vino, di una nutrita rappresentanza di pellegrini
ed autorità provenienti dalla città di Maratea (PZ), ai quali il Comitato e
tutta la cittadinanza riserva la solita accoglienza festosa.
E’ veramente molto più di semplice folklorismo, quello che da alcuni anni a
questa parte lega i Carosinesi ai Marateoti. E’ forse la prima volta in
assoluto, infatti, che due comunità si “legano” religiosamente prim’ancora
che civilmente, nel nome del comune patrono San Biagio.
E’ proprio in virtù di questo Santo martirizzato in oriente, il cui culto
comune ha finito per interessare vicendevolmente le due cittadine, che
Carosino e Maratea hanno inteso stringere un gemellaggio religioso talmente
forte e super partes, da rendere possibile un vistoso rinvigorimento del
culto tarantino verso questo santo.
Una solennità festeggiata qui a Carosino che si presenta quasi sempre ricca
di appuntamenti i quali, oltre la parte prettamente religiosa, riescono a
donare ai numerosi forestieri solitamente presenti per l’occasione, anche
una piacevole ed interessante serata.
Ultimo aggiornamento:
03-01-08