MISSIONI Carissimi, voglio far sentire a tutti la Parrocchia come un luogo di famiglia. Per questo nei prossimi giorni vi incontreremo nelle case, semplicemente per dire che ogni volto ci sta a cuore ... e che ognuno è prezioso. ... Nel tuo volto è presente il volto di Dio don Lucangelo don Graziano e la comunità
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INCONTRI NELLE FAMIGLIE 2010 |
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INCONTRI NELLE FAMIGLIE 2011 |
"Il dono della Bibbia" primo incontro "Il dono della Bibbia" secondo incontro "Il dono della Bibbia: I Libri Storici" terzo incontro
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INCONTRI NELLE FAMIGLIE 2011/2012 "Il Tuo Cuore è la mia casa"
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Primo incontro - Riflessioni sul Padre nostro |
Dal libro della Genesi (1,1-5.24 - 31) 1 In principio Dio creò il ciclo e la terra. 2 Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. 3 Dio disse: “Sia la luce!”. E la luce fu. 4 Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre 5 e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno. 24 Dio disse: “La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie”. E così avvenne: 25 Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. 26 E Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra". 27 Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. 28 Dio li benedisse e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del ciclo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra”. 29 Poi Dio disse: "Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui e il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. 30 A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde”. E così avvenne. 31 Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
Dal Vangelo secondo Matteo (20, 29 - 34) 29 Mentre uscivano da Gerico, una gran folla seguiva Gesù. 30 Ed ecco che due ciechi, seduti lungo la strada, sentendo che passava, si misero a gridare: “Signore, abbi pietà di noi, figlio di Davide!” . 31 La folla li sgridava perché tacessero; ma essi gridavano ancora più forte: "Signore, figlio di Davide, abbi pietà di noi! “. 32 Gesù, fermatesi, li chiamò e disse: "Che volete che io vi faccia? “. 33 Gli risposero: "Signore, che i nostri occhi si aprano!". 34 Gesù si commosse, toccò loro gli occhi e subito ricuperarono la vista e lo seguirono.
Dal Vangelo secondo Luca (2,1 —14) 1 In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. 2 Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. 3 Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. 4 Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Na2aret e dalla Gallica sali in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, 5 per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. 6 Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7 Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell’albergo. 8 C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. 9 Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, 10 ma l'angelo disse loro: "Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11 oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. 12 Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia". 13 E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: 14 "Gloria a Dio nel più alto dei cicli e pace in terra agli uomini che egli ama".
L’Amore ha reso fragile il mio Dio... Il mio Dio è fragile. Il mio Dio non è un Dio duro, impenetrabile, insensibile, impassibile. Il mio Dio è fragile, è della mia razza ed io della Sua. Perché io potessi assaporare la divinità Lui amò il mio fango. L'Amore ha reso fragile il mio Dio... Il mio Dio conobbe l'allegria umana. l'amicizia, il gusto della terra e delle sue cose. Il mio Dio fu nutrito da una madre e sentì tutta la tenerezza femminile. Il mio Dio si prese cura degli infermi, sentì sulla sua pelle il grido dei disperati, fece sue le ansie e le angosce dell'uomo che cerca il senso vero della vita. Amò tutto quanto è umano il mio Dio... Il mio Dio fu uomo del suo tempo: vestiva come tutti, parlava il dialetto della sua terra, lavorava con le sue mani, gridava come i profeti. Il mio Dio fu debole con i deboli..., salvezza dei poveri, dei soli, dei peccatori, speranza per ogni creatura... Il mio Dio ruppe con la morale che salva i principi e uccide l'uomo. Il mio Dio Via Verità e Vita, gettato nel solco, tradito, abbandonato, incompreso, continuò ad Amare... e per questo vinse la morte e apparve con un nuovo frutto fra le mani: la Risurrezione... Tutti noi ora siamo sulla via della Risurrezione. E' difficile per tanti il mio Dio che non si difende, è difficile il mio Dio abbandonato da Dio, il mio Dio che deve morire per trionfare, il mio Dio che fa di un ladro il primo Suo seguace nel Regno. E' difficile il mio Dio, fragile amico della vita, il mio Dio che sentì il peso della tentazione, il mio Dio che sudò sangue prima di abbandonarsi alla volontà del Padre. E' difficile questo mio Dio fragile per chi pensa di trionfare vincendo, per chi salvezza vuoi dire solo sforzo e non dono. E3 difficile questo mio Dio fragile per chi considera peccato ciò che è umano, per chi pensa di vivere la sua santità disincarnandosi dalla storia. E' difficile questo mio Dio fragile amante della Vita. (J. Arias) Dal Vangelo secondo Giovanni (19, 25 - 27) 25 Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre. Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. 26 Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: 'Donna, ecco il tuo figlio!". 27 Poi disse al discepolo: “Ecco la tua madre!”. E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
MARIA, DONNA FERIALE Chi sa quante volte l'ho letta senza provare emozioni. L'altra sera, però, quella frase del concilio, riportata sotto un'immagine della Madonna, mi è parsa così audace, che sono andato alla fonte per controllarne l'autenticità. Proprio così. Al quarto paragrafo del decreto del Concilio Vaticano II sull'Apostolato dei Laici c'è scritto testualmente: «Maria viveva sulla terra una vita comune a tutti, piena di sollecitudini familiari e di lavoro». Intanto, Maria viveva sulla terra. Non sulle nuvole. I suoi pensieri non erano campati in aria. I suoi gesti avevano come soggiorno obbligato i perimetri delle cose concrete. Anche se l'estasi era l'esperienza a cui Dio spesso la chiamava, non si sentiva dispensata dalla fatica di stare con i piedi per terra. Lontana dalle astrattezze dei visionari, come dalle evasioni degli scontenti o dalle fughe degli illusionisti, conservava caparbiamente il domicilio nel terribile quotidiano. Ma c'è di più: Viveva una vita comune a tutti. Simile, cioè, alla vita della vicina di casa. Beveva l'acqua dello stesso pozzo. Pestava il grano nello stesso mortaio. Si sedeva al fresco dello stesso cortile. Anche lei arrivava stanca alla sera, dopo una giornata di lavoro. Anche a lei un giorno le dissero: «Maria, ti stai facendo i capelli bianchi». Si specchiò, allora, alla fontana e provò anche lei la struggente nostalgia di tutte le donne, quando si accorgono che la giovinezza sta sfiorendo. Le sorprese, però, non sono finite, perché venire a sapere che la vita di Maria fù piena di sollecitudini familiari e di lavoro come la nostra, ci rende questa creatura così inquilina con le fatiche umane, da farri sospettare che la nostra penosa ferialità non debba essere poi così banale come noi pensiamo. Sì, anche lei ha avuto i suoi problemi di salute, di economia, di rapporti, di adattamento. Chi sa quante volte è tornata dal lavatoio col mal di capo, o sovrappensiero perché Giuseppe da più giorni in bottega non aveva molto lavoro. Chi sa a quante porte ha bussato chiedendo qualche giornata di lavoro per il suo Gesù, nella stagione dei frantoi. Chi sa quanti meriggi ha malinconicamente consumato a rivoltare il pastrano già logoro di Giuseppe, e ricavarne un mantello perché suo figlio non sfigurasse tra i compagni di Nazaret. Come tutte le mogli, avrà avuto anche lei dei momenti di crisi nel rapporto con suo marito, del quale, taciturno com'era, non sempre avrà capito i silenzi. Come tutte le madri, ha spiato pure lei, tra timori e speranze, nelle pieghe tumultuose dell'adolescenza di suo figlio. Come tutte le donne, ha provato pure lei la sofferenza di non sentirsi compresa, neppure dai due amori più grandi che avesse sulla terra. E avrà temuto di deluderli. O di non essere all'altezza del ruolo. E, dopo aver stemperato nelle lacrime il travaglio di una solitudine immensa, avrà ritrovato finalmente nella preghiera, fatta insieme, il gaudio di una comunione sovrumana. * ** Santa Maria, donna feriale, forse tu sola puoi capire che questa nostra follia di ricondurti entro i confini dell'esperienza terra terra, che noi pure viviamo, non è il segno di mode dissacratorie. Se per un attimo osiamo toglierti l'aureola, è perché vogliamo vedere quanto sei bella a capo scoperto. Se spegniamo i riflettori puntati su di tè, è perché ci sembra di misurare meglio l'onnipotenza di Dio, che dietro le ombre della tua carne ha nascosto le sorgenti della luce. Sappiamo bene che sei stata destinata a navigazioni di alto mare. Ma se ti costringiamo a veleggiare sotto costa, non è perché vogliamo ridurti ai livelli del nostro piccolo cabotaggio. E perché, vedendoti così vicina alle spiagge del nostro scoraggiamento, ci possa afferrare la coscienza di essere chiamati pure noi ad avventurarci, come te, negli oceani della libertà. Santa Maria, donna feriale, aiutaci a comprendere che il capitolo più fecondo della teologia non è quello che ti pone all'interno della Bibbia o della patristica, della spiritualità o della liturgia, dei dogmi o dell'arte. Ma è quello che ti colloca all'interno della casa di Nazaret, dove tra pentole e telai, tra lacrime e preghiere, tra gomitoli di lana e rotoli della Scrittura, hai sperimentato, in tutto lo spessore della tua naturale femminilità, gioie senza malizia, amarezze senza disperazioni, partenze senza ritorni. Santa Maria, donna feriale, liberaci dalle nostalgie dell'epopea, e insegnaci a considerare la vita quotidiana come il cantiere dove si costruisce la storia della salvezza. Allenta gli ormeggi delle nostre paure, perché possiamo sperimentare come tè l'abbandono alla volontà di Dio nelle pieghe prosaiche del tempo e nelle agonie lente delle ore. E torna a camminare discretamente con noi, o creatura straordinaria innamorata di normalità, che prima di essere incoronata Regina del ciclo hai ingoiato la polvere della nostra povera terra. … la Parola nelle nostre case…
PREGHIERA Vieni Spirito Santo, aiutaci a riscoprire la bellezza e la forza della Parola. Aiuta il nostro cuore a scoprire che in ogni pagina della Sacra Scrittura si rivela il Suo Volto che ci ama, ci illumina, ci incoraggia… Vieni Spirito Santo, rivelaci la Parola d’Amore donata per noi. Amen!
Dal libro del profeta Isaia(55, 10-11) Come infatti la pioggia e la neve scendono giù dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza il suo effetto, senza aver operato ciò che desidera e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata.
Nella Parola Dio comunica se stesso, il suo grande amore per me, per ogni uomo, per la storia. In ogni pagina della Scrittura il Suo Volto si dona alla mia vita.
Nella Parola c’è la vita di ogni uomo, c’è la mia vita… In essa si incontra la storia dell’uomo nei suoi momenti di gioia e di dolore, di vita e di morte, di speranza e di solitudine. .. Ogni tratto della vita umana è illuminato dalla Grazia della Parola. La mia vita è sostenuta dalla Sua presenza. Leggendo e approfondendo la Parola ritrovo me stesso e sento profonda luce sul mio cammino.
L’Autore Sacro, ispirato da Dio, scrive in un determinato contesto storico e con la sua personalità. Con l’aiuto dello Spirito Santo e dei mezzi opportuni(spiegazione di qualche persona che mi aiuti a comprendere il testo, lettura di mezzi appropriati…) cerco di andare al cuore del messaggio.
Mai leggere la Parola in modo "moralistico", la Parola è una "bella notizia" che mi racconta la Salvezza operata da Dio… Anche quando mi chiama a conversione è per profondo Amore della persona… 2° incontro Ascoltando il messaggio della Bibbia, si scopre che essa è qualcosa di più di un testo letterario e storico: è Parola di Dio . La Bibbia è la parola che Dio ha fatto risuonare nel tempo, nelle parole dei profeti, di Gesù e degli apostoli, e che, mediante gli scrittori sacri, ha consegnato prima al popolo di Israele, poi, in modo definitivo, alla Chiesa e, tramite suo, a tutte le persone della terra . Qui sta il segreto della Bibbia, la ragione della sua esistenza. La fede della Chiesa lo ha affermato da sempre : Dio ha donato agli uomini la sua stessa parola, perché possa risuonare in ogni tempo, anche oggi, come fosse la prima volta. È un mistero grande, in cui l’opera delloSpirito si unisce a quella dell’uomo. È parte del mistero dell’incarnazione, di quel cammino di Dio incontro all’uomo, che ha i suo vertice nella Parola fatta carne. Se nella Bibbia incontriamo la parola di Dio, anzi è essa stessa parola di Dio per noi, non possiamo allora fare a meno della Bibbia: è il nostro cibo. Alla mensa della vita i cristiani si nutrono della Parola e del Corpo di Cristo. L’orizzonte si apre oltre il puro sapere che cosa sia la Bibbia, oltre la conoscenza della sua origine, della sua articolazione e dei suoi contenuti. Si tratta di entrare umilmente dentro la Bibbia, abitarvi, meditarla, pregarla; si tratta di lasciarsi ispirare da essa, con essa discernere i segni dei tempi, capire la volontà di Dio, metterla in pratica. È questa l’esperienza della Parola, che costituisce il fine proprio di ogni lettura credente della Bibbia.( da “Incontro alla Bibbia” a cura dell’Ufficio Catechistico Nazionale, Roma 1996) Ricordiamo il significato del termine “Bibbia” In greco biblÌa vuol dire “libri” anzi “libretti”, perche la Bibbia è un insieme di composizioni letterarie, di solito brevi, scritte in diverse lingue: ebraico, aramaico o greco. È composta da 73 libri: 46 libri per l’Antico Testamento e 27 per il Nuovo Testamento. Essi sono la “biblioteca” dei cristiani. La prima parte, quella che noi chiamiamo Antico Testamento, lo è anche per gli Ebrei.
Il Dono della Bibbia: I Libri storici 3° incontro Che cosa cerchiamo quando leggiamo i giornali o guardiamo la televisione? Ci sono notizie e ancora notizie, offerte commerciali, discorsi politici, avvisi, consigli al pubblico, scandali personali e sociali, congressi mondiali e ancora di più. Troveremo questo insieme di situazioni nei 16 Libri Storici della Bibbia, scritti nell’arco di poco più di un millennio. Dio ci fa conoscere il Suo amore gratuito e la Sua sapienza che salva con gli avvenimenti e le circostanze della storia. È nella storia che Dio si rivela, educa il Suo popolo e gli fa conoscere la Sua fedeltà e la Sua misericordia. I Libri Storici narrano la storia del popolo d’Israele. Si basano su cronache e annali, però non cercano di offrire una visione scientifica della storia, ma una prospettiva di fede . È un storia sacra nella quale gli storici sono dei teologi che scoprono la presenza salvifica di Dio negli avvenimenti quotidiani. La rivelazione biblica è essenzialmente storica: la fede degli israeliti non è una serie di dogmi e di dottrine astratte, è invece la coscienza che Dio è vicino alle persone nel cuore della storia. Per questo i Libri Storici sono estesi nell’Antico Testamento. Si possono dividere in quattro gruppi, con i primi due che presentano una visione teologica molto chiara. STORIA DEUTERONOMICA (Giosuè, Giudici, 1 e 2 Samuele, 1 e 2 Re): Leggere la propria storia…
STORIA DEL “CRONISTA” ( 1 e 2 Cronache, Esdra, Neemia): Rileggere la propria storia in modo sapienzale (ritrovare Dio nei propri passi…)
STORIA DEI MACCABEI (1 e 2 Maccabei): Custodire la propria storia…
STORIE ESEMPLARI (Rut, Tobia, Giuditta, Ester): Guardare gli uomini e le donne di Dio…
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Ultimo aggiornamento: 27-11-12