Terminati i riti della Passione ed ancora immersi come in una sorta di
religiosa aspettativa, i Carosinesi si apprestano a vivere i
festeggiamenti per la Santa Pasqua che, da queste parti, si prolungano
al Lunedì in Albis.
Alla gioia derivante dall’intrinseco valore simbolico e religioso
rappresentato dalla Resurrezione di Cristo, in questo grazioso centro
della provincia di Taranto la giornata pasquale viene affiancata dalle
celebrazioni patronali in onore della Madonna delle Grazie di Carosino.
E' sicuramente la tradizione più remota sentita dai Carosinesi, visto
che risale a diversi tempi addietro e che viene storicamente ricollegata
alle tragiche vicende occorse all’antico casale proprio il giorno di
Pasqua dell’anno 1462.
In quella data, il caseggiato carosinese fu interessato al pari degli
altri nel circondario, dalle pesanti incursioni battagliere di
Scanderberg contro i principi Orsini di Taranto.
Fu la stessa comunità locale di allora, già da tempo profondamente
legata alla Madonna, ad attribuire la scampata distruzione dei propri
casamenti all’intervento prodigioso della Vergine Maria, che aveva così
inteso salvaguardare miracolosamente i suoi devoti.
La notizia di quell’incredibile avvenimento, suffragata dal fatto che
nei dintorni vi erano invece state numerose devastazioni ed uccisioni,
si diffuse rapidamente nel territorio limitrofo, contribuendo a
rafforzare ulteriormente la devozione mariana delle popolazioni di
questa precisa zona dell’entroterra tarantino.
In effetti, grazie anche al contributo offerto da recenti ricerche
storiografiche, oggi sappiamo che quel vincolo di fede legante tutt’ora
i Carosinesi alla venerazione per la cosiddetta Madonna delle Grazie di
Carosino, ha radici molto lontane risalenti addirittura all'anno 900 d.c..
A testimonianza di tutto questo, ci sarebbero alcune antiche cronache di
commercianti e viandanti, i quali riferiscono di un santuario mariano
situato grossomodo nella zona dove oggi sorge l’attuale Chiesa Madre,
già conosciuto in quel periodo per le innumerevoli grazie dispensate
dalla Madonna.
Oggigiorno degli antichi fasti di questo sito religioso locale, che in
passato interessò molti territorio limitrofi, rimangono purtroppo solo
poche vestigia storiche, racchiuse essenzialmente in un prezioso e,
sembra, miracoloso dipinto della Vergine. L’affresco, di fattezza
bizantineggiante, è tutt’ora visibile nella cornice iconica dell’Altare
Maggiore e raffigura la Madonna delle Grazie di Carosino con in braccio
il Bambinello.
Se di questo profondo culto locale appare sbiadita dal tempo la
“traccia” storica, non è così per quanto attiene la devozione popolare,
che risulta invece essere ancora viva nella fede mariana testimoniata
dai cittadini locali.
Un
apposito Comitato per la celebrazione della ricorrenza continua ancora
oggi, a costo di grandi sacrifici personali (anche economici), a far
sopravvivere questo ricordo dai forti sapori religiosi e della
tradizione popolare.
“Il nucleo del nostro gruppo – fa sapere Ginetto Lentini a nome di tutto
il Comitato – è composto da una ventina di persone, tra le quali ci sono
alcuni iscritti da moltissimi anni, come il Presidente Biagio Monteleone
o Antonio Laneve. Si fanno enormi sacrifici per mantenere questa
tradizione religiosa che, riteniamo, debba appartenere indistintamente a
tutti i cittadini, anche ai forestieri residenti per svariati motivi a Carosino. Pure loro possono sentire questa festività come una festa loro
e parteciparvi insieme agli altri. Cogliamo anzi l’occasione per
ringraziare proprio alcuni di loro che fanno parte del Comitato e che
collaborano fattivamente alla riuscita della festa.”
Significativo, a questo proposito, il messaggio del parroco di Carosino
don Leonardo Marzia il quale, rivolgendosi ai parrocchiani tutti, ha
detto:”Vegli la Madonna sulla nostra comunità, sulle nostre famiglie e
le nostre attività. Ottenga ogni bene per i nostri ammalati e per tutti
gli emigranti, affinché anche quest'anno sia ricco di Grazie e Frutti
spirituali per tutti.” Come al solito il tradizionale cerimoniale
prevede una parte prettamente religiosa, con la messa solenne,
panegirico e processione antimeridiana verso le ore 12,00 del Lunedì di
Pasqua mentre per il giorno successivo, martedì,dopo la messa
vespertina, ci sarà il caratteristico corteo religioso serale di
ringraziamento.
La parte civile, invece, come di consueto sarà curata con la presenza
nel giorno di Pasqua e Pasquetta di ben due complessi bandistici ai
quali, nella serata di martedì, si affiancheranno rinomati fuochi
pirotecnici.
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